Pensieri del Parroco
Il nostro arcivescovo domenica 15 settembre, inaugurando la sede rinnovata del PIME, ha nell’omelia detti queste parole:
“Il contesto è malato di sospetto: come sarà la missione? Il contesto intorno a Gesù è caratterizzato dal sospetto. Gesù deve difendersi dall’insinuazione di avere pretese spropositate, di fare e dire cose senza averne l’autorità. A Gesù viene chiesto di addurre prove, segni, testimoni a favore. In un certo senso anche il contesto di oggi è segnato dal sospetto, dal pregiudizio che i cattolici non siano credibili, che abbiano interessi che non dichiarano, che la proposta di vita della comunità cristiana mortifichi l’umano, invece di esaltarlo, comprima la libertà invece di promuoverla. Nel contesto del sospetto come sarà la missione? Noi corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù: pensate a Gesù, per non perdervi d’animo. I discepoli di Gesù continuano ad amare, a servire, a sperare, non si lasciano indurre allo scoraggiamento dal sospetto, perché tengono fisso lo sguardo su Gesù e continuano la missione che Gesù ha loro affidato.
Il contesto è ostile: come sarà la missione? In certi momenti, in certi luoghi il contesto è ostile: la gente sembra animata da un risentimento verso Gesù, le sue parole fanno arrabbiare quelli che le ascoltano, la sua intenzione di salvare è ricevuta come una offesa da quelli che presumono di essere già salvi. La missione di Gesù è contrastata con violenza. In molti paesi anche oggi l’ambiente è ostile. I cristiani sono esposti alla violenza fisica che distrugge le chiese e uccide i cristiani; sono esposti alla polemica delle parole e delle accuse; sono considerati nemici del bene e della pace. Nel contesto ostile come sarà la missione? Noi corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù: pensate a Gesù, per non perdervi d’animo. I discepoli di Gesù continuano ad amare, a servire, a sperare, non si lasciano zittire dalle ostilità perché tengono fisso lo sguardo su Gesù e continuano la missione che Gesù ha loro affidato.
Il contesto è indifferente: come sarà la missione? L’impressione è che il contesto sia indifferente: qualunque cosa dica, qualunque cosa faccia, la gente non si lascia toccare dal discepolo di Gesù. La gente di questo tempo sembra che non abbia bisogno di Dio: ciascuno può cavarsela con le sue forze; la gente di questo tempo sembra che non abbia tempo né voglia di ascoltare una promessa di vita eterna: già basta la vita che va verso la morte; che senso ha una vita eterna; la gente di questo tempo sembra che non si lasci toccare dal dolore altrui: ciascuno ha già le sue preoccupazioni, figuriamoci se può interessarsi delle preoccupazioni altrui. Nel contesto dell’indifferenza come sarà la missione? Noi corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù: pensate a Gesù, per non perdervi d’animo”
Quante volte noi discepoli ci Gesù ci scoraggiamo e nascondiamo la nostra fede riducendola a questione personale, privata, a opinione. Soprattutto quando ci si trova davanti al sospetto, all’ostilità o all’indifferenza. “Noi corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù: pensate a Gesù, per non perdervi d’animo”
Don Maurizio