NEL BECCO UNA FOGLIA DI ULIVO

“Nel tempo che abbiamo vissuto, l’epidemia ha devastato la terra e sconvolto la vita della gente. Abbiamo atteso i segni della fine del dramma. La benedizione dell’ulivo dev’essere l’occasione per un annuncio di pace, di ripresa fiduciosa, per un augurio che può raggiungere tutte le case” così il nostro vescovo invita a celebrare questo segno di ripresa e di benedizione. A ricordare che la benedizione del Signore ci raggiunge sempre. “Noè attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra”.

Spesso confondiamo la benedizione con il successo o l’assenza di difficoltà. Spesso pensiamo che a chi ama Dio e compie la sua volontà non può accadere nulla di male, si usa la Parola di Dio per pensare in modo magico o superstizioso.

La benedizione di Dio non è vincere la lotteria né vederci liberati dalle battaglie; la benedizione di Dio è sapere con certezza che, qualsiasi cosa accada, Egli sarà sempre lì per rafforzarci, per non lasciarci mai soli, perché la nostra vita non naufraghi nella tempesta. La benedizione di Dio è scoprire che Cristo viaggia con noi sulla stessa barca, e anche se può sembrare che dorma veglia sul nostro benessere e ci incoraggia perché non sentiamo la tentazione di gettarci in acqua ogni volta che la nostra esistenza viene scossa.

Vi voglio anche segnalare che oggi pomeriggio il Santo Padre Francesco si recherà ad Assisi per firmare la nuova enciclica Fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale». Un gesto e un testo che sarà da leggere per evitare che lo si conosca solo per le interpretazioni (spesso tendenziose) altrui.